martedì 12 febbraio 2008

Breve risposta al commento di Enzo

Caro Enzo,

le tue osservazioni sono giuste, ma devono necessariamente basarsi sull'assunto che quanto scritto nei vangeli, circa gli eventi post- resurrezione, possano essere presi alla lettera o quasi. Ora se c'è una cosa che mi è chiara, e che ho cercato di spiegare nel blog, è che, mentre quello che ho chiamato "l'orizzonte dei valori" dei vangeli attraversa indenne le pieghe del tempo senza perdere nulla, i fatti storici, in particolare quelli che riferiscono i fatti avvenuti dopo la morte di Gesù, cadono sotto l'alea del dubbio. Certo, qualcosa di sconvolgente deve essere accaduto se , dopo due millenni, ricordiamo ancora la morte di un certo Gesù sulla croce al tempo di Tiberio. Cosa esattamente sia accaduto non è dato saperlo sulla base dei vangeli: quanto è ricostruzione dei primi fedeli?, quanto, alla lettera, possiamo prendere ciò che è scritto? Non lo sappiamo e, probabilmente, nessun studio esegetico potrai mai appurarlo.
Ecco quindi che ciò che dice Panikkar, mi sembra risolutivo per superare ogni esegesi ed ogni dubbio storico. Oggi, come allora, ciascuno di noi può e deve sperimentare, nella fede, ciò che sperimentarono i primi discepoli. Noi possiamo avere un filo diretto, personale, con quell'esperienza. Se così non è, non può bastarmi la lettura dei vangeli, che noi pensiamo e speriamo siano stati ispirati, ma che, certamente, furono fissati da uomini. Come te, come me, come noi, uomini di oggi.

1 commento:

enzo ha detto...

Caro Mauro,

sapere cosa sia esttamente accaduto non è dato saperlo, è vero, ma rimane il fatto che la mia fede si basa sulla testimonianza di alcuni "privilegiati" che hanno visto ed hanno cercato di trasmettere la loro esperienza (se mai un'esperienza può essere trasmessa). Non posso prescindere da questo. Mi sembra (ma forse interpreto male il tuo pensiero) che per te venga prima la fede nella resurrezione e poi il fatto, l'evento testimoniato. "Se Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la nostra fede". Forse, perchè la nostra fede non sia vana, dobbiamo credere nella Resurrezione indipendentemente dalla testimonianza? Io completerei la tua affermazione in questo senso:
Oggi, come allora, ciascuno di noi può e deve sperimentare, nella fede, ciò che i primi discepoli sperimentarono come evento.