domenica 16 dicembre 2007

1. La parabola del buon samaritano



E dunque:

“Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico quando incontrò i brigati. Gli portarono via tutto, lo presero a bastonate e poi se ne andarono lasciandolo mezzo morto…Passò di là un sacerdote; vide l’uomo ferito, passò dall’altra parte della strada e proseguì. Anche un levita del tempio…lo scansò e proseguì. Invece un uomo della Samaria..gli passò accanto ..ne ebbe compassione…versò olio e vino sulle sue ferite…lo portò in una locanda e fece tutto il possibile per aiutarlo…” A questo punto Gesù domandò: -Secondo te, chi di questi tre si è comportato come prossimo per quell’uomo che aveva incontrato i briganti?”..

Un maestro della legge che “voleva tendere un tranello a Gesù”, gli chiese chi fosse il suo prossimo e Gesù rispose con la nota parabola. La fiction narrativa è un brano di alta letteratura e la scelta dei personaggi magistrale e provocatoria per gli ascoltatori del tempo tra i quali il maestro della legge che voleva indurre Gesù a un passo falso. Il poveretto aggredito è là, sul ciglio della strada, morente e bisognoso di soccorso (potrebbe essere un moderno pedone, o ciclista, travolto da un prepotente SUV guidato da un pirata della strada in conversazione sul suo cellulare). Passano un sacerdote e poi un levita, entrambi uomini di legge quindi, ma non si fermano e tirano oltre. Avevano sicuramente le loro buone ragioni; in particolare chi era dedito ai servizi del tempio non poteva contaminarsi e sicuramente questo ha giocato un ruolo nel loro comportamento. Probabilmente i due personaggi erano in buona fede e, tutto sommato, in pace con la loro coscienza. Poi arriva il samaritano e si comporta come sappiamo.
Ora i samaritani agli occhi dei contemporanei di Gesù erano probabilmente peggio degli extracomunitari agli occhi dei leghisti nostrani ed era proprio con questa provocazione che Gesù voleva trasmettere ai suoi ascoltatori il messaggio imperituro. Per farsi prossimo non è necessario essere dottori del tempio, occorre semplicemente farsi muovere dalla pietà di chi ha bisogno nel momento in cui ha bisogno. In cosa credesse il samaritano, frequentasse o meno il tempio (probabilmente no visto che era samaritano), non aveva nessuna importanza. Il confronto “samaritano- uomini della legge” non poteva essere più provocante per coloro che volevano tendere tranelli a Gesù e tramavano nell’ombra per togliere di mezzo l’ingombrante personaggio che metteva a rischio il Tempio e le consolidate abitudini dei benpensanti.

16/12/2007

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