venerdì 7 dicembre 2007

Inizio del cammino


Iniziamo quindi questo cammino, che è stato ed è il mio cammino verso la speranza, cammino che non è arrivato a “certezze definitive” ma è servito e serve a darmi sempre più coscienza profonda di quello in cui certamente non credo e di quello in cui credo o, meglio, di quello in cui spero di credere. Se questo cammino potrà essere di aiuto a qualcun altro ne sarò lieto; in ogni caso mi piace scrivere e scrivere di queste cose è un modo per riflettere meglio su di esse e, se volete, è anche un modo di pregare. Naturalmente l’esposizione di questo cammino, pur seguendo una logica e un piano che ho in mente, conterrà digressioni, ripetizioni, salti in avanti e indietro dato che la forma scelta del blog questo comporta.

Abbiamo già detto che il lavoro esegetico è stato ed e di fondamentale importanza per capire il messaggio che ci è stato tramandato, depurarlo dalle scorie del tempo e trarne insegnamenti validi nel tempo che viviamo. Sorge subito una domanda spontanea: quando si potrà affermare che siamo arrivati ad un “ancoraggio” sicuro dopo aver esplorato con un gran lavoro esegetico tutti i testi disponibili? La risposta è MAI. Se siamo alla ricerca di “certezze”, beh allora non è dalla lettura la più approfondita possibile dei testi sacri che la otterremo. Per quanto importante sia l’esegesi non è da questa che viene la “fede” e quindi la “salvezza”.

Tanto per fare un brevissimo excursus le opinioni su Gesù nel corso della storia sono state e sono tante: ebreo di Galilea, un cinico ellenista, un guaritore itinerante, solo umano, solo divino, etc, etc. Non solo vi sono difformità di opinioni sulla figura di Gesù, ma anche su quello che ha detto e fatto. Alcuni passaggi sono storici, altri reinterpretati dalle prime comunità, altri ancora del tutto inventati. Così Gesù è fondamentalmente un mite, ma scaccia i mercanti dal tempio, predica l'amore ma in altri passi dice che è venuto a portare la spada e a separare il padre dal figlio; non riconosce la sua famiglia se non in chi fa la volontà del padre suo. E si potrebbe continuare all’infinito. In sostanza mi sembra di poter dire che a voler ricavare qualcosa di certo dai vangeli in termini di comportamenti umani corretti ed etici si può arrivare a tutto e all'opposto di tutto. I nazisti portavano scritto “Got mit uns” sulle loro bandiere e l’apartheid è stato giustificato sulla base di brani del vecchio testamento.

E allora saremo sempre costretti a brancolare nel buio? Non v’è certezza di nulla? Come comportarci nel quotidiano e cosa credere veramente?.

No! Non brancoliamo nel buio, ma occorre fare una profonda distinzione tra insegnamenti perenni e fatti storici e non confondere gli uni con gli altri.

7/12/2007

1 commento:

franco ha detto...

chi se ne frega